Un tour tra le bellezze di Palazzo Archinto
Conosciamo Palazzo Archinto con il prezioso aiuto della signora Marina.
a cura dei bambini delle classi quarte
Durante l’edu…campus abbiamo fatto un interessante ”viaggio” alla scoperta delle bellezze e degli angoli nascosti della nostra scuola.
La signora Marina, che ci ha accompagnati in questo breve tour, ci ha detto che il Collegio, fondato da Napoleone Bonaparte nel 1808, era un collegio di sole fanciulle. Qui le ragazze imparavano anche a cucire, a ricamare e le regole del bon ton.
Dall’atrio ci siamo recati al piano superiore attraverso ”Lo Scalone”, una bellissima scala in marmo con grandi statue.
Al termine della salita, troviamo una sala molto grande e luminosa e con un tavolo ovale al centro: la ‘‘Sala Napoleonica”, dove si riuniscono i docenti dei licei. Dal balcone che si affaccia su via Passione si vede l’Università si scienze Politiche, Economiche e Sociali e la Basilica di Santa Maria della Passione di via Conservatorio.
Dalla sala Napoleonica siamo passati alla ”Sala Archi” dove un tempo si esibivano i grandi musicisti, ma attualmente troviamo solo un antico pianoforte a muro che gli alunni possono usare per esercitarsi.
Continuando il nostro viaggio ci siamo imbattuti nel lungo ”corridoio dei divani rossi”, chiamato così per la presenza di divani rivestiti con un tessuto di colore rosso. Colpiscono i diversi quadri e specchi attaccati alle pareti: molto belli anche questi!
Di incredibile bellezza è la ‘’Sala delle Ballerine’’, con affreschi che raffigurano proprio delle ballerine. Le porte sono particolarissime perché hanno degli inserti in pelle. Al centro, sul pavimento, troviamo lo stemma araldico della famiglia Archinto.
L’ultima tappa del nostro tour è stato ”il Salone degli Specchi”. Qui sono presenti specchi molto grandi, collocati uno difronte all’altro, e un gigantesco lampadario di cristallo che, come ci ha detto la signora Marina, va smontato e pulito con cura perché delicatissimo.
Il conte Archinto aveva commissionato la realizzazione di molti lavori a Thumeloup, un noto architetto dell’epoca. Inizialmente vennero utilizzati materiali di pregio, ma sul finire dei lavori anche i soldi diminuirono, tanto che si narra che il conte si sia indebitato per portare a compimento il suo grande sogno e che i suoi debiti furono pagati dal figlio attraverso la vendita di parte degli arredi.