Per un buon 25 aprile…
a cura di Lacanu Florin Alin
1° gennaio 1948: entra in vigore la Costituzione Italiana.
Ecco il segno finale degli Italiani che rovesciano gli ultimi scarti del Regime Fascista.
Ecco l’inizio della Repubblica che progredisce all’insegna di principi antifascisti, dando voce alle lotte che oggi, 25 aprile, ricordiamo, contro il Nazifascismo.
La Costituzione Italiana, la nostra Costituzione, è la concretizzazione della lotta per le libertà personali e la liberazione dal Nazi-fascismo: ogni suo articolo è una risposta precisa e decisa al buio ventennio fascista della storia italiana.
Non è un caso che la nostra Costituzione, in base alla quale si articola la nostra vita politica, sociale, professionale e privata, sia Non-afascista e (quindi) antifascista: riconoscersi nella nostra Costituzione, nella nostra storia e nei nostri valori significa essere antifascisti.
In un contesto scolastico come questo, la decisione migliore è leggere e osservare con occhio critico la Costituzione in quanto frutto di lotte che determinano libertà e diritti di cui, ogni giorno, ci avvaliamo.
Prima di tutto, le libertà e i diritti che caratterizzano le nostre vite derivano dai Principi Fondamentali stabiliti e fondanti dalla e della Costituzione, Principi che, ancora oggi, purtroppo, non sono attuati. I Principi Fondamentali sono considerati le basi dell’intero edificio giuridico italiano, espressione decisa nei confronti del Ventennio dal quale l’Italia usciva durante la scrittura dei primi 12 articoli.
Le ingiustizie sociali, però, che vanno oltre alla parvenza di un sistema politico-sociale equo ed egualitario, caratterizzano ancora il Bel Paese. I nostri Padri e le nostre Madri costituenti non hanno ignorato questa realtà tangibile, pertanto hanno messo a disposizione del Popolo Italiano uno strumento che porta al progresso ogni società, uno strumento che il fascismo vuole annullare: la partecipazione alla vita politica.
Come affermava Sandro Pertini, uno dei massimi dirigenti del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, ‘’ Il fascismo è l’antitesi della fede politica, perché opprime tutti coloro la pensano diversamente.”
Ecco che il primo articolo della Costituzione ci appare sotto occhi diversi.
La partecipazione politica diventa una possibilità di cui far tesoro. La possibilità di leggere gli articoli della Costituzione, l’essenza della Repubblica Italiana, e di lamentarsene perché non pienamente applicati e l’occasione di attivarsi per cambiare la situazione attuale sono importantissimi. Con il primo articolo introduciamo il principio democratico che sottintende tutti i principi riguardanti la libertà di pensiero, di stampa e di associazione. Questo articolo, inoltre, non evidenzia solo il carattere democratico della Costituzione, ma accenna anche quello lavorista, maggiormente sviluppato dal quarto articolo.
Quindi, avviene lo stesso rovesciamento che oggi celebriamo.
Da strumento sfruttato a vantaggio dello Stato nel ventennio fascista, nella sfera dell’individuo il lavoro diventa il mezzo per lo sviluppo della comunità e, soprattutto, per il raggiungimento di soddisfazione personale e di piena realizzazione di sé. La Costituzione individua quel legame strettissimo tra lavoro e la nostra personalità, concependo il lavoro come lo strumento in mano all’individuo per azionare gli ingranaggi dell’ascensore sociale e per il raggiungimento dei propri obiettivi.
È necessario includere lo studio in questa definizione, in quanto noi studenti ci mettiamo passione, impegno e il nostro tempo. Infatti, mettere in atto la possibilità dello studio implica la volontà di un futuro per noi stessi.
In conclusione, date queste considerazioni, che potrebbero ampliarsi ulteriormente prendendo in esame tutti gli altri Principi Fondamentali, auguro un buon 25 aprile e una buona festa della liberazione dal Nazifascismo.
Bella Ciao!