MUSEO DEL RISORGIMENTO DI MILANO: USCITA DIDATTICA DEL 13 e DEL 14 OTTOBRE 2022 TRA STORIA E PERSONAGGI CHE HANNO FATTO L’ITALIA

di Sofia Ciuccarelli, classe 3B Secondaria di Primo grado

Il 13 e il 14 Ottobre 2022, con le classi terze della Scuola Secondaria di Primo grado siamo andati a visitare il Museo del Risorgimento, accompagnati dalla prof.ssa Piccoli, dall’ed. Fiorentini e dall’ed. Pasquariello. L’uscita didattica è stata la prima dopo tre anni, causa covid-19. Siamo andati a visitare il Museo del Risorgimento fondato nel 1886 e
dedicato all’epoca risorgimentale. Ha sede nel settecentesco palazzo Moriggia ed illustra un periodo di storia italiana compreso tra il 1796 ed il 1870. Il palazzo venne progettato dal marchese Giovanni Battista Moriggia. Divenne poi residenza della famiglia De Marchi, che successivamente lo donò al Comune di Milano per destinarlo a sede culturale e museale. Ad illustrarci il viaggio è stata la guida Thea.

Lei ci accompagnato in questo viaggio nel passato, spiegandoci e raccontandoci la storia del Museo, le opere e i dipinti che ci sono all’interno.

Attraverso l’insieme dei documenti, stampe, dipinti, armi, sculture e cimeli abbiamo ripercorso il periodo della storia d’Italia compreso tra la prima Campagna di Napoleone Bonaparte in Italia (1796) e l’annessione di Roma al Regno d’Italia (1870).
Abbiamo avuto la possibilità di ammirare da vicino dei veri pezzi di storia.

il manto verde e argento con le preziose insegne regali (scettro e bastone), indossato da Bonaparte nel Duomo di Milano durante la proclamazione a Re d’Italia (26 maggio
1805);

Immagine che contiene testo, interni, paramento, tessuto

Descrizione generata automaticamente

un pezzo di stoffa dai colori stinti: lo Stendardo della Legione Lombarda Cacciatori a cavallo, il nostro primo tricolore, che ha più di duecento anni;

Il poncho e la camicia rossa di Garibaldi;

I ritratti dei protagonisti della storia, quali Mazzini e Garibaldi, e le scene di battaglie;

Infine, gli oggetti appartenuti a Mazzini, le infinite testimonianze sulle Cinque Giornate, l’avvenimento risorgimentale più importante per Milano, e ancora Garibaldi e l’impresa dei Mille.

Carlo Stragliati, Episodio delle Cinque Giornate di Milano in piazza Sant’Alessandro (fine XIX secolo)

I pittori Canella e Stragliati rievocano, attraverso la forza delle immagini, le Cinque Giornate del 1848, quando la popolazione locale si ribellò agli oppressori austriaci. Seppur questi fecero ritorno dopo appena pochi mesi, la coraggiosa insurrezione fu preludio della Prima Guerra d’Indipendenza. 

Le speranze unitarie e il fermento politico del decennio 1849-59 influenzarono e ispirarono le opere dei grandi artisti italiani. Ne è un celebre esempio il dipinto “Venezia che spera di Andrea Appiani Jr., presentato alla rassegna annuale di Brera del 1861.

Molto belle le opere di Gerolamo Induno, che cantò con i colori la primavera della Patria; tra le sue opere “La battaglia di Magenta” (1861), ”l’Ingresso di Vittorio Emanuele II a Venezia nel 1866”, “La partenza dei coscritti – La partenza dei volontari nel 1866”.

Gerolamo Induno, presente in prima persona a tutti gli episodi cruciali del Risorgimento italiano, immortalò uno dei momenti più drammatici e leggendari della Seconda Guerra d’Indipendenza, la vittoria franco-piemontese del 4 giugno del 1859 a Magenta sull’esercito austriaco, successo che aprì le porte alla liberazione di Milano, primo passo verso l’Unità d’Italia.

Di Domenico Induno “Il Bullettino del giorno 14 luglio 1859 che annunziava la pace di Villafranca” (1862).
Gerolamo Induno, L’Imbarco a Genova del generale Giuseppe Garibaldi (1860)

Della spedizione dei Mille, il Museo espone l’Album dei Mille, una raccolta di stampe all’albumina in formato carte de visite, con i volti di tutti i 1089 partecipanti, realizzato, su richiesta dello stesso Giuseppe Garibaldi, dal fotografo Alessandro Pavia. 

Il Regno d’Italia nacque il 17 marzo 1861, quando il re Vittorio Emanuele II di Sardegna fu proclamato re d’Italia. 

Ma l’unificazione italiana non era completata: il Veneto e la città di Roma non appartenevano ancora al nascente Stato. Nel frattempo, nel 1862, Garibaldi riunì 1200 volontari per conquistare Roma. Ma il sovrano, temendo una reazione internazionale in difesa del Papa, inviò l’esercito, che bloccò i volontari sull’Aspromonte. Garibaldi fu ferito e arrestato. 

I crescenti contrasti fra Austria e Prussia riguardo la questione tedesca sfociarono, nel 1866, in una guerra aperta, offrendo all’Italia l’occasione per liberare il Veneto. L’8 aprile il governo italiano siglò un’alleanza militare con la Prussia e la Terza Guerra d’Indipendenza ebbe inizio. L’esercito italiano era debole ma la vittoria prussiana permise comunque di annettere Venezia e i territori veneti.

Il dipinto “La partenza dei coscritti nel 1866” di Gerolamo Induno esprime il sentimento di partecipazione collettiva agli avvenimenti risorgimentali e all’ideale unitario.

Un altro grande pittore, Carlo Ademollo, celebrò un altro degli episodi più significativi della fase conclusiva dell’epopea risorgimentale: la presa di Porta Pia a Roma da parte dei Bersaglieri il 20 settembre del 1870. 

Il Lazio fu così annesso con un plebiscito e Roma, la Città Eterna, nell’anno successivo, divenne capitale del Regno d’Italia.


Carlo Ademollo, La Breccia di Porta Pia (1870)

Noi alunni delle classi 3^A e 3^B abbiamo percorso la lunga strada del nostro Paese verso la libertà, accompagnando il lavoro sulle fonti alla riflessione sul piano civile ed etico.

Per noi studenti le uscite didattiche, come questa al Museo del Risorgimento, appena raccontata, rappresentano un importante contributo per il completamento della nostra formazione sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista culturale, dandoci l’occasione di nuove esperienze e nuove conoscenze.

In quest’occasione, io e i miei compagni, non abbiamo assistito ad una lezione “formale” di storia nell’aula della nostra scuola, ma abbiamo vissuto insieme un momento di conoscenza, condivisione, confronto e riflessione direttamente nelle stanze del meraviglioso Museo del Risorgimento dove, grazie al patrimonio straordinario di fonti presenti, abbiamo potuto scoprire i valori e lo spirito che hanno spinto tante persone a dedicare la propria esistenza agli ideali di libertà e di indipendenza.

Pensiamo a Giuseppe Mazzini, l’uomo che con Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele II è considerato uno dei padri e dei simboli del nostro Risorgimento. Mazzini ha speso tutta la sua vita a lottare per un’Italia unita e repubblicana. Con le sue idee e la sua azione politica ha personificato il bisogno di libertà e di giustizia del suo tempo. 

Abbiamo vissuto un’esperienza più diretta su argomenti legati al periodo storico che stiamo studiando, lontani dalla nostra esperienza quotidiana. Per un giorno ci siamo sentiti attori dinamicamente coinvolti!

Grazie alla scuola per averci regalato questa bellissima esperienza educativa e formativa di grande valore.

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