Loreto, un’esperienza di crescita personale

 

Quest’anno sono tornata a Loreto, la splendida cittadina delle Marche dove è conservata la casa della Madonna.
Il pellegrinaggio alla Santa Casa con il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) è ormai una tradizione per la nostra famiglia: e’ stata la mia ottava volta, nona per mia sorella Alberta e ventesima per papà.
Il pellegrinaggio dura tre giorni: si parte venerdì mattina alle otto in pullman e si ritorna domenica arrivando a Milano in tempo per cena.
Questo pellegrinaggio annuale dello SMOM raccoglie circa 500 persone da tutta Italia, molte di loro malate. Noi li chiamiamo i “Signori Malati”, poiché in questi pochi giorni noi siamo al loro servizio, loro sono i nostri “capi” così come è tradizione dello SMOM da 900 anni. A seconda della nostra età ci occupiamo di tutto: alzarli e lavarli la mattina, portarli a messa, in processione, alle varie funzioni religiose, andare con loro in giro per il paese per fare due passi o andare al bar o a comprare qualche ricordo di viaggio, portarli a mangiare e aiutare quelli che non possono farlo da soli, aiutarli ad andare a dormire la sera. E poi tutto quello che non si vede: pulire i dormitori e rifare i letti, aiutare nelle sale da pranzo e nelle cucine, caricare e scaricare i bagagli. Insomma, per tre giorni siamo felici servitori dei nostri Signori Malati.
Ogni anno incontriamo amici vecchi e nuovi, ragazzi che arrivano da tutta Italia, Signori Malati ognuno con il suo problema. E ogni anno, qualcuno non torna più: è molto triste, ma alcune malattie sono gravi e ci portano via i nostri amici di tanti pellegrinaggi.
È una bellissima esperienza. Sono molto felice di averla iniziata e portarla avanti da tanti anni: la consiglio a tutti i ragazzi. Non solo andiamo a vedere e a toccare la Casa della Madonna, che secondo la tradizione è stata portata in volo dagli angeli, e per questo la Madonna di Loreto è patrona dell’aviazione, ma comprendiamo, attraverso i Signori Malati, che il mondo non è solo la nostra scuola e i nostri amici ma anche pieno di realtà drammatiche, dolori e malattie.

Quest’anno ho conosciuto Magda, una Signora Malata di Milano e mi ha confidato la sua storia.  Anche sua figlia ha frequentato la Setti Carraro e desiderava acquistare un basco, un copricapo che fa parte della nostra divisa di giovani aiutanti, per il suo nipotino. Alla fine del pellegrinaggio ho voluto regalarle il mio, e ho visto nei suoi occhi la piena felicità, e lei ha riempito i mie. Che persona speciale!  

Credo che questa esperienza mi abbia veramente fatto crescere.

 

Bianca del Bono 3B

 

 

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