L’istruzione scientifica ed il suo valore educativo
di Giorgio Ragusa
Dal prossimo 1° settembre verrà introdotto in tutte le scuole italiane l’insegnamento dell’educazione civica. Nelle scuole primaria e secondaria di primo grado del Setti Carraro abbiamo voluto anticipare di un anno tale innovazione, poiché come Educandato riteniamo questa una parte fondamentale della nostra missione. Il decreto che ha introdotto l’educazione civica ha anche delineato i suoi contenuti, sostanzialmente sintetizzabili nell’educazione al rispetto di se stessi (educazione alla salute, educazione finanziaria, etc.), degli altri (educazione alla legalità, alla cittadinanza digitale, stradale, etc.) e del nostro patrimonio sia naturale che storico-artistico. L’educazione è certamente la prima delle finalità delle istituzioni scolastiche e, a maggior ragione, di quelle educative. Accanto ad essa però c’è anche l’istruzione, la trasmissione della conoscenza che ha anche, ma non solo, aspetti educativi. Ne è un esempio l’educazione allo sviluppo sostenibile che non può prescindere dall’istruzione scientifica, purtroppo debole nella scuola italiana, come dimostrato dai recenti risultati OCSE-PISA. Piero Angela ha sostenuto pochi giorni fa che “Non è colpa degli insegnanti ma la scuola è rimasta ferma, con lo specchio retrovisore. Si fanno cose passate, ma si va verso il futuro che sta cambiando. Futuro che bisogna capire, prepararsi ad esso. Ci preoccupiamo troppo del presente, anche in politica, ma bisogna avere una prospettiva.”
Per pensare al futuro è importante, ad esempio, che gli alunni comprendano quanto sia stato lungo il processo che ha portato alla comparsa della vita prima negli oceani e poi sulla terraferma e quindi come sia ad oggi impossibile trasferirla in altri pianeti, come la Terra abbia attraversato vari periodi di glaciazione che hanno portato più volte alla quasi estinzione di tutte le forme di vita presenti, come altre specie prima di quella umana abbiano dominato il pianeta e si siano estinte quasi sempre a causa dei cambiamenti climatici. Queste conoscenze di base sulla storia della Terra inducono a loro volta la comprensione della fragilità della nostra condizione, basata su un consumo sfrenato delle risorse naturali che si sono accumulate in milioni di anni (a partire da carbone e petrolio) e che noi stiamo dissipando in un paio di secoli.
Il nostro pianeta andrebbe poi collocato nell’Universo, popolato da miliardi di galassie ciascuna delle quali con miliardi di stelle e di pianeti. Collocare il nostro pianeta nell’Universo darebbe un impulso decisivo alla costruzione di una mente aperta che nasce anche dal porsi domande altrettanto aperte: esiste un solo Universo o c’è un Multiverso? I buchi neri sono tunnel spazio-temporali fra i vari universi? Come può l’entanglement quantistico (la cosiddetta equazione dell’amore e fondamento teorico del teletrasporto) spiegare la correlazione e l’azione immediata fra particelle poste a distanza di miliardi di anni luce? Lo spazio ed il tempo sono pure illusioni? Interrogativi affascinanti di per sé e la cui risposta potrebbe anche essere decisiva per la sopravvivenza dell’umanità nel caso in cui, resa inabitabile per l’uomo la Terra, fosse indispensabile trovare una nuova casa per la nostra specie che potrebbe così evitare il destino di quelle che l’hanno preceduta.
La scienza ha infatti il pregio di unire aspetti puramente speculativi ad applicazioni pratiche decisive per lo sviluppo dell’umanità. Non è un caso che la rivista “Time” abbia individuato in Einstein l’uomo più importante del XX secolo, giacché le sue scoperte avranno conseguenze sul futuro dell’umanità molto più profonde di nazismo, comunismo e, probabilmente, capitalismo.
Saprà la scuola italiana rafforzare l’istruzione scientifica e coglierne anche il valore educativo? Utile in questo senso potrebbe essere l’uso di tecnologie didattiche e di documenti prodotti da enti come la National Geographic Society o da singoli divulgatori. A titolo di esempio cito solamente questi documentari sulla storia della Terra, sulle dimensioni dell’Universo e sul fenomeno dell’entanglement, con la promessa di rimanere a disposizione di eventuali proposte di approfondimento che dovessero provenire da alunni o docenti.