La Rubrica Sportiva del Setti Corriere

a cura di Leonardo Corvino, 1A Secondaria di Primo grado

“Magic Moments”: ep.1

Gli episodi che hanno cambiato la storia del calcio: il ”maledetto” Europeo del 2000 e la beffa italiana

IL PASSATO

Gli anni ’90 si possono riassumere così: una generazione di grandi campioni che ha visto infrangere i propri sogni ai soliti, maledetti, calci di rigore.

Nelle tre partite dei mondiali di quel periodo siamo sempre stati favoriti. Con un attacco composto da Schillaci, Baggio e Del Piero abbiamo dato sempre del gran filo da torcere alle big Argentina e Germania, ma tutte le volte, la sconfitta aveva una distanza precisa: 11 metri!

Ma andiamo rapidamente all’inizio di questa storia…

Nel 1998, contro la Francia, Di Biagio stampa sulla traversa il rigore decisivo e il sogno azzurro, chiudendo definitivamente l’era Maldini.

La F.I.G.C sceglie un mito del calcio per riportare l’Italia in alto: Dino Zoff! Le qualità da eccellente giocatore e una buona esperienza da allenatore hanno convito la Federazione.

L’INIZIO

L’obiettivo per Zoff è chiaro fin da subito: la qualificazione a Euro 2000!

Il girone di qualificazione in cui viene inserita l’Italia è abbordabile: l’unica vera avversaria è la Danimarca, per il resto sembra una passeggiata con Svizzera, Galles e Bielorussia.

Va tutto per il meglio fino all’estate del 1999, ma ad un certo punto tutti i problemi degli azzurri vengono a galla.

La difesa è davvero perfetta. Nesta e Cannavaro formano un vero e proprio muro davanti a Buffon, ma con Baggio, Del Piero e Vieri infortunati al gioco manca qualità e quantità. L’attacco è molto leggero e tutto è affidato a Pippo Inzaghi.

Subiamo una super-rimonta della Danimarca per 3-2 e non andiamo oltre lo 0-0 con la Svizzera che ci massacra per tutta la partita.

Una bruttissima Italia ottiene un altro pareggio a reti bianche con la Bielorussia, nonostante ciò la Nazionale ottiene la qualificazione diretta all’Europeo.

L’EUROPEO

La sorte ci rifila forse il girone più facile possibile: Belgio, Svezia e Turchia sono le avversarie.

Durante il ritiro, Zoff ha il colpo di genio: far giocare il fantasista della Roma, Totti alle spalle delle punte, in modo da creare gioco e occasioni.

Anche così Zoff sembra il comandante di una nave alla deriva in quanto le amichevoli pre-europeo non fanno ben sperare e oltretutto si infortuna anche Gigi Buffon.

Ma, magicamente, la ruota della fortuna inizia a girare dalla nostra parte…

L’INIZIO DEL CAMMINO

L’Italia è tutta un’altra squadra nei gironi: orgoglio, grinta e voglia di vincere risalgono a galla, in difesa non passa niente e con Fiore e Conte in cabina di regia e con Totti ad innescare Super Pippo e Del Piero siamo inarrestabili.

Ci qualifichiamo primi a punteggio pieno nel girone battendo la Turchia 2-1 con una spettacolare rovesciata di Conte, il Belgio 2-0 con reti di Totti e Fiore e infine vinciamo 2-1 contro la Svezia.

Peschiamo la Romania ai quarti di finale, ma ora siamo decisi e determinati per vincere.

LA FASE AD ELIMINAZIONE

Con la Romania giochiamo in modo egregio: Totti sblocca la partita con stop e tiro al volo e Inzaghi raddoppia sul filo del fuorigioco. Il resto dell’incontro serve a preservare le energie per la semifinale con una delle favorite: i padroni di casa dell’Olanda.

Ad Amsterdam va in scena una vera battaglia: l’Italia è in apnea per 90 minuti, gli olandesi sbagliano 2 rigori, Toldo para tutto. L’Italia non crea occasioni schiacciata dal dominio Orange.

Tuttavia la partita va ai rigori: vinciamo grazie a Toldo che para 2 rigori più 1 nei tempi regolamentari, ma quello che resta impresso nella notte è la pazzia di Totti che con uno strepitoso cucchiaio ad Edwin van der Sar unisce follia ed incoscienza creando un vero e proprio “magic moment”.

L’Italia è in finale, ancora contro la stessa Francia fresca vincitrice del Mondiale 1998.

Il 2 luglio del 2000 a Rotterdam andrà in scena la finale che ha cambiato la storia.

LA FINALE A ROTTERDAM

La partita si gioca su ritmi altissimi, la difesa granitica dell’Italia regge colpo su colpo e in attacco risponde con l’asse romanista Totti-Del Vecchio.

Albertini marca a uomo Zidane in modo da spegnere la luce che illumina la Francia.

Al 55’ minuto è proprio Totti che, con un colpo di tacco, innesca Pessotto. Il terzino crossa e trova all’appuntamento Del Vecchio: 1-0.

Contro ogni pronostico siamo in vantaggio e reggiamo fino al penultimo minuto di recupero, il 93’.

Quella che sembrava essere una festa in pochi secondi diventa una disfatta.

Barthez rinvia lunghissimo, Cannavaro non riesce a respingere di testa, il pallone arriva a Wiltord che, con un destro non irresistibile, buca Toldo: 1-1.

Si va ai supplementari, ma l’Italia ha perso le forze.

Infatti Trezeguet, con un mancino potente, imbuca sotto la traversa: gol, anzi Golden gol, la maledetta regola che fa terminare istantaneamente la finale e consegna un’altra vittoria a Sua Maestà Zidane.

Archivio Articoli