La nostra storia
“Sarà eretta nel Regno una casa di educazione delle Fanciulle. Questa casa sarà stabilita a Milano. Porterà il nome di Collegio Reale delle Fanciulle…
Dato dal Nostro palazzo Imperiale di S. Cloud questo dì 19 settembre 1808.
NAPOLEONE e per l’Imperatore e Re Il Ministro Segretario di Stato A.ALDINI “
Inizia così una storia più che bicentenaria, qui ricordata dai nostri alunni nel giorno del bicentenario della morte di Napoleone: Napoléon .
Pur con molti necessari cambiamenti, il nostro Educandato è ancora parte integrante, ma un po’ speciale, dell’istituzione scolastica italiana.
L’indirizzo unico della fondazione napoleonica prevedeva, per sottrarre l’istruzione al monopolio ecclesiastico, “i principi della religione e della morale, i principj dell’economia domestica, la lingua italiana e francese, gli elementi di aritmetica, di geometria e di storia, la musica, il disegno, la danza, il ricamo; infine tutto ciò che potrà completare un’istruzione “utile e distinta” (art.2 del Regio Decreto).
A ricordo della fondazione, si erge nel cortile una statua bronzea di Napoleone nelle vesti di un imperatore romano, opera di Angelo Pizzi, di ispirazione canoviana.
Con l’unità d’Italia, veniva depositato lo “Statuto organico “del Collegio con Regio Decreto 1861 a firma di Vittorio Emanuele II: esso prevedeva un corso elementare di quattro anni e uno “perfettivo” di tre (quattro dal 1875), che comprendeva tra l’altro lo studio di due lingue straniere, il francese e il tedesco. Restavano le discipline ritenute necessarie per una corretta preparazione di una fanciulla alla vita familiare, come già si leggeva nella Guida di Milano del 1854.
Nel 1865 al Collegio, che aveva conosciuto diverse sedi, a partire da quella originaria dell’ex convento di San Filippo vicino alla Rotonda di via Besana (come si vede nel documento a fianco), venne assegnata dal Ministero della Istruzione Pubblica l’odierna sede di Palazzo Archinto, in via della Passione12, che, stanti gli ampi spazi, permise di aumentare le strutture destinate allo studio e ad attività diverse.
Lo stato aveva acquisito il Palazzo dai conti Archinto: Giuseppe (1783-1861) aveva dilapidato il suo patrimonio per costruirlo e decorarne gli interni, affidati all’architetto francese Nicholas-Auguste Thumeloup. Il figlio dovette svendere per pagare i debiti paterni.
Nel 1926 l’Educandato ospitò per due anni, su richiesta del Comune, il “liceo femminile” rimasto senza sede, poi soppresso nel 1928.
Con la riforma Gentile, anche il Collegio si adegua al nuovo corso: cinque anni di elementari, tre di magistrali inferiori, quattro di superiori: “magistrale” è, infatti, la licenza che si acquisisce al termine del corso di studi.
Nel 1929 viene introdotto, grande mutamento, l’esternato alle elementari, dal 1935 esteso anche ai corsi successivi, frequentabili comunque anche in regime di semiconvitto.
Una parentesi breve vede l’introduzione della scuola materna nel 1941, subito chiusa per la guerra e poi reintrodotta dal 1967 al 1985.
Nel secondo dopoguerra, un radicale cambiamento: la trasformazione del corso Magistrale in Ginnasio Liceo Classico, con l’ovvia eliminazione dell’aggettivo “regio” dall’intestazione.
Nel 1959 si affianca al Classico un Liceo Linguistico Legalmente Riconosciuto, divenuto statale dal 2010-2011, che continua la tradizione originaria dell’educazione linguistica: l’insegnamento del Latino, a seguito della riforma Gelmini solo nel biennio, quello dell’Inglese, del Francese e dello Spagnolo.
Nel 1986: con D.P.R. del 10 marzo, su richiesta partita dal Consiglio di Amministrazione del Collegio (organo essenziale per gli Educandati, nato con l’istituzione stessa e nominato dal ministro dell’istruzione) viene approvata la nuova intitolazione a Emanuela Setti Carraro dalla Chiesa, milanese esemplare (infermiera volontaria e attivissima nel campo umanitario), consegnata tristemente alla Storia italiana quale vittima, a soli 32 anni, dell’agguato di mafia del 3 settembre 1982 ai danni del marito, il Generale e Prefetto di Palermo Carlo Alberto dalla Chiesa.
Nell’anno scolastico 1993-94 il “Setti Carraro” viene scelto, insieme ad altri 8 convitti ed educandati, quale sede della sperimentazione di progetto ministeriale del Liceo Classico Europeo.
Nel 1995 la minaccia di chiusura degli educandati, prevista da un disegno di legge, suscita una grossa mobilitazione di ex allievi: le numerose firme che vengono raccolte scongiurano il pericolo.
L’utenza, inizialmente solo femminile per lo statuto di fondazione, ha progressivamente aperto anche alla componente maschile, dapprima nelle scuole primaria e secondaria di primo grado, poi nei licei.
L’opzione convittuale per il momento resta aperta soltanto alla componente femminile.
Nel 2008 viene celebrato dalla Direttrice Marta Berti il bicentenario dell’Istituzione con una cerimonia che ha visto l’intervento di autorità scolastiche e comunali, ma soprattutto la partecipazione affettuosa ed entusiasta di studenti, genitori e del personale tutto della scuola.
Nel 2014/15 un’altra storica svolta, la nomina del primo Rettore dell’educandato, il prof. Giorgio Ragusa.