La morte di Patroclo e la morte di Ettore a confronto, i lavori dei ragazzi di IA e IB Secondaria di primo grado

I ragazzi di IA e di IB sono dei grandi appassionati di epica classica! Lo si riconosce facilmente, leggendo qualche loro elaborato scritto, in cui espongono e commentano un episodio dell’Iliade o dell’Odissea. In particolare, dopo aver letto e riflettuto in classe a proposito del duello tra Ettore e Patroclo e di quello tra Ettore e Achille, ho invitato gli studenti a scrivere una relazione nella quale mettere a confronto le due vicende, le caratteristiche degli eroi, e individuare somiglianze e differenze dal punto di vista del contenuto e dello stile. Quindi, abbiamo letto insieme i testi realizzati, condividendo nuove riflessioni, ancor più convinti dell’attualità dei poemi omerici, che ancora oggi sono in grado di stimolare il pensiero e la sensibilità dell’essere umano.

Proponiamo i testi di Andrea Coco e di Leonardo Brambilla Fasano:

di Andrea Coco.

La morte di Patroclo e di Ettore a confronto

Patroclo ed Ettore sono due personaggi dell’epica classica: Patroclo è figlio di Menezio e di Stenele e amico di Achille, Ettore è nato a Troia, sposato con Andromaca e padre di Astianatte.

Dopo aver letto l’episodio della morte di Patroclo e quello della morte di Ettore, ho notato vari aspetti comuni: entrambi gli eroi si sacrificano per la patria, Ettore per il profondo senso di responsabilità verso i propri concittadini.

In questi episodi dell’Iliade, Omero mostra pietà per i destini dei due personaggi e parla direttamente con loro attraverso l’apostrofe.

La differenza tra la morte di Patroclo e quella di Ettore appare evidente: Patroclo viene ucciso da Ettore grazie all’intervento divino di Apollo, che lo disarma, mentre Ettore combatte contro Achille con l’armatura per poi essere colpito nell’unico punto scoperto, sul collo vicino alla gola.

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Descrizione generata automaticamente

La morte di Patroclo suscita la vendetta di Achille, che per amicizia torna in battaglia, perché vuole uccidere Ettore, colpevole della morte di Patroclo. A differenza di Achille, Ettore resta sempre in battaglia, perché per lui sarebbe stato vergognoso sottrarsi allo scontro con gli Achei.

Attraverso alcuni “trucchi” narrativi l’autore riesce a far capire al lettore che davanti alla morte siamo tutti uguali:

  • Omero infatti fa profetizzare ai morenti la successiva sconfitta e morte dei propri uccisori;
  • per i due eroi lo stesso autore usa gli stessi versi e le stesse identiche parole e proclama l’addio alla forza e alla giovinezza e il rimpianto del destino e la comune discesa nell’Ade, come se la morte non fosse altro che la soglia di un abisso di vuoto inconsistente e privo di significato.

Invece non è così: la morte assume valore proprio in ragione degli ideali vissuti e del dono stesso della vita per il bene e l’amore dei propri cari ed è questo che distingue l’eroicità dalla temerarietà.

Di Leonardo Brambilla Fasano.

La morte di Patroclo e la morte di Ettore a confronto

La morte di Patroclo avviene per l’intervento divino di Apollo, che, avvolto nella nebbia, sorprende alle spalle l’eroe e gli sfila la corazza. A quel punto, Patroclo è ferito da Euforbo, poi da Ettore. Quest’ultimo lo trafigge con la lancia al basso ventre, finendolo. Patroclo in punto di morte pronuncia una profezia ad Ettore, dicendogli che morirà per mano di Achille. La morte di Patroclo, avvenuta per opera di Ettore, ma favorita dall’intervento di Apollo, appare ad Achille come la morte di un uomo che non ha potuto difendersi. Questo scatena di nuovo la sua ira e lo costringe a scendere in campo per vendicare il suo caro amico. 

 Achille, indossate le sue nuove armi, ricevute in dono dal dio Efesto, cerca Ettore per ucciderlo. Dopo averlo visto, individua un punto in cui le armi non lo proteggono, cioè la gola. Le armi di Ettore sono quelle che Achille aveva prestato al suo amico Patroclo. Achille scaglia la sua lancia alla gola di Ettore, ferendolo, senza ucciderlo, perché potesse ancora rispondergli. Ettore lo prega di consegnare il suo corpo alla sua famiglia per poter ricevere una degna sepoltura. Achille nega ogni richiesta senza pietà, perché nulla può placare la sua ira. Così anche Ettore pronuncia una profezia ad Achille: la sua morte presso le porte Scee. 

La profezia della morte del vincitore è un elemento che ricorre in entrambi gli episodi; Ettore paga per la morte dell’indifeso Patroclo cosi come Achille pagherà per lo strazio del corpo di Ettore. 

Anche l’umiliazione dei perdenti è un elemento comune: Ettore spoglia il corpo di Patroclo dalle armi di Achille e Achille fa altrettanto con le armi di Ettore.  

Nell’episodio della morte di Ettore c’è però la promessa di doni in bronzo e oro in cambio della restituzione del suo cadavere alla famiglia. Tuttavia, Achille non accetta; anzi, umilia l’avversario ancora di più, dicendogli che lascerà il suo corpo in preda a cani e uccelli.

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