I racconti Fantasy del Venerdì! DARDARUK di Francesco Poma 1A secondaria di primo grado, illustrazione di Marco Torcellan 1B secondaria di primo grado

Durante il primo quadrimestre di quest’anno scolastico gli alunni delle classi 1^A e 1^B hanno approfondito la conoscenza del genere fantasy, leggendo vari racconti riportati nella sezione specifica del libro di antologia.

Al termine di questa attività i ragazzi sono stati invitati a cimentarsi nella stesura di un racconto  fantasy inventato da loro.

Ogni venerdì pubblicheremo uno di questi testi originali completamente inventati dagli alunni e corredati di  immagini da loro disegnate per rendere il lettore partecipe della loro viva immaginazione.

Buona lettura a tutti!

DARDARUK

di  Francesco Poma 1A secondaria di primo grado

con illustrazione di Marco Torcellan 1B secondaria di primo grado

 

Erano passati cento anni da quando era comparso Baraak, una creatura mostruosa e infinitamente maligna, proveniente dagli inferi.

Baraak aveva scombussolato gli equilibri del Dardaruk, un pianeta situato in una galassia lontano lontano dalla nostra.

Eppure il pianeta si trovava al centro dell’universo dove magia e realtà si incontravano in un perfetto equilibrio. Però, come è ovvio che sia, c’erano il bene e il male.

Fino a cento anni fa l’oscurità era schiacciata ai confini del pianeta, sulle cime delle montagne del Dratler. Là abitavano antichi e maligni stregoni che fecero un incantesimo con la magia oscura: aprirono il portale collegando gli inferi con il Dardaruk e facendo comparire sul pianeta Baraak. Gli stregoni morirono per lo sforzo soprannaturale.

Dal mare che circondava le montagne emerse un gigantesco vascello: aveva un colore grigiastro che si mimetizzava perfettamente con la nebbia, tre file di cannoni e delle possenti vele gonfiate dal forte vento che imperversava sul mare in tempesta. Ciascuna vela aveva sopra disegnato lo stemma di Baraak: un cuore con due spade conficcate dentro a x. Sulla prua del veliero si trovava un teschio attaccato alla polena e al timone c’era lui, Baraak.

I soldati, che erano stati al servizio degli stregoni e adesso erano al servizio di Baraak, erano spaventati: davanti a loro si trovava il terrore delle galassie.

Poteva anche un po’ far ridere, era molto basso, il corpo completamente ricoperto da una tunica marrone, la faccia era avvolta nell’oscurità ed emergevano solo i due occhi gialli. Poteva sembrare molto vecchio, dato che si appoggiava ad un bastone di legno, piegato sulla schiena e anche a giudicare dalle mani, che erano grigie e piene di rughe.

A rendere ancora più spaventati i soldati fu la sua risata, che riecheggiò nella loro testa come un martelletto che li colpiva alla schiena.

Il mare diventò sempre più agitato e la tempesta raggiunse tutte le parti del pianeta, fino a Tart dove c’era Crain che dal balcone del suo palazzo capì che il Dardaruk era in pericolo e lui essendo il re non poteva permettere che il suo regno finisse in mano a Baraak.

Quello stesso giorno, Baraak e i suoi partirono alla conquista del Dardaruk e iniziarono un’inarrestabile ascesa che li portò a conquistare gran parte del pianeta In ogni città provocarono morte e distruzione: il Dardaruk che una volta era splendente ora iniziava a diventare buio.

Era una mattina tranquilla a Zama, una cittadina che dava sul mare, avvolta dai monti che la proteggevano dai venti che si scagliavano in quella zona. In questa città vivevano Tod e Fred, due gemelli molto uniti tra loro che si ritroveranno coinvolti in un’avventura che li porterà a sconfiggere Baraak.

Ad un certo punto, delle grida svegliarono tutti gli abitanti della città. Tod si svegliò per primo e urlò spaventato a suo fratello: “Svegliati Fred! Non senti queste urla?” Dopo un po’ si svegliò anche il fratello e chiese ancora mezzo addormentato: ”Smettila di scherzare, ho sonno.”

“Ma non lo capisci, Fred?”

“Cosa?”

“Che stanno saccheggiando la città! ”

Adesso Fred si stava spaventando.

“Non dirmi …”

“Si Fred. Sono Baraak e i suoi.”

“Ma cosa facciamo? Ci uccideranno!”

“Non se ci nascondiamo. Seguimi!”

Uscirono di casa e silenziosamente si avvicinarono al porto, nascosti dalle merci dei commercianti che vendevano sotto la loro casa. Tod non vedeva molto, c’era una forte nebbia, ma riuscì a raggiungere il luogo dove voleva arrivare. Era una specie di cantina con l’apertura che si mimetizzava con il pavimento. Decisero di nascondersi lì per qualche tempo, fintanto che le urla cessarono. Allora decisero di uscire dal nascondiglio e raggiungere un’imbarcazione dove passarci la notte. L’interno dell’imbarcazione era gigantesco e molto ben decorato, con quadri, mensole, vasi, ornamenti in oro e oggetti vari. Raggiunsero quella che a loro sembrava la dispensa e decisero di stanziarsi lì, così avrebbero avuto i viveri per la notte. Passarono dieci minuti a decidere dove nascondersi poi, trovato il nascondiglio, si misero a dormire.

Al loro risveglio, una spiacevole sorpresa li accolse. Infatti la nave dove si trovavano era in mezzo al mare.

“Cosa!!” Gridò Tod.

Lo zittii Fred “Stai zitto, noi…siamo sulla nave di Baraak!”

Finita di dire la frase, mise la mano sulla bocca di Tod e disse: ”Non riusciremo a sconfiggere Baraak, ma cerchiamo di avvisare Crain. Con un po’ di fortuna potrà trovare i messaggi che gli lanceremo.”

Tod si avviò alla ricerca di quattro bottiglie ma Fred le trovò per primo, però mancava qualcosa: una penna d’oca e un foglio. Allora decisero di andare in cucina, dove trovarono un soldato di Baraak. Lo attirarono fuori dalla cucina e appena uscito lo fecero cadere a terra, bloccandogli le vie respiratorie e facendolo svenire. Dopo cinque minuti di ricerca, trovarono in una delle mensole della cucina sia una penna d’oca che un foglio e ritornarono in dispensa. Tod divise il foglio in quattro e scrisse la stessa frase quattro volte: “X Crain. Ho usato CG, che sta per Cifrario di Augusto, FATJBDZLLONSE”.

Tod guardò il fratello e gli chiese: “Lanciamo le bottiglie con il messaggio?”

“Proviamo. Cerca di lanciarle dolcemente.”

Allora Tod le prese e le lanciò in mare. Per loro fortuna il contatto con l’acqua fu lieve e docile.

Tod disse: “Andiamo a dormire.” Infatti era già notte. Detto questo si sdraiarono sui sacchi di farina.

L’indomani mattina si trovarono legati all’albero maestro della nave, davanti a loro c’era Baraak! Era proprio come lo narravano le antiche leggende!

Baraak disse: “Sono felice. Ci potremo divertire un po’! E soprattutto far felici gli squali!!”

Detto questo, gli orchi che circondavano i due fratelli esultarono. Il primo a salite sulla passerella fu Tod, che si lanciò in aria subito, senza esitare: voleva morire onorevolmente.

Eppure non sarebbe finita così. Qualcosa non lo fece cadere in acqua, ma lo fece atterrare docilmente su una scialuppa, dove si trovava un uomo, avvolto dal suo mantello rosso.

Tod chiese: “Chi sei? Devi essere uno stregone!”

Allora rispose la figura, togliendosi nel frattempo il mantello: “Si dà il caso che io sia anche un re!”

Tod rimase stupefatto, era Crain!! “Co-Cosa?” Balbettò.

“E già” Disse “adesso però salviamo tuo fratello”

Dopo cinque minuti anche Fred fu salvato e Crain spiegò che avrebbe rotto il timone del vascello e poi avrebbe ucciso Baraak.

Tutto filò alla perfezione, la nave si ruppe contro una scogliera e Crain uccise Baraak che ritornò da dove era venuto, il Dardaruk era salvo.

 

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