Grazie Setti Carraro, scuola di vita! La lettera di Gaia, V Liceo linguistico

Pubblichiamo la lettera e la mail di accompagnamento scritte da
Gaia Fiacco, studentessa della quinta liceo linguistico internazionale spagnolo.

Caro Setti Corriere,

Questi ultimi mesi di didattica a distanza sono stati i miei ultimi mesi di liceo, e ciò mi ha fatto riflettere moltissimo su tutto il percorso che ho svolto all’interno dell’Educandato durante questi 5 anni…
I vari ricordi evocati mi hanno spinta a scrivere una lettera di ringraziamento all’Educandato, per avermi permesso di crescere e di migliorarmi giorno per giorno.
Vorrei dunque, se fosse possibile pubblicarla, in modo tale che questo mio “Grazie” possa essere letto da tutte quelle persone che compongo la grande famiglia del Setti Carraro e che io, oggi, mi sento in dovere di ringraziare!

Grazie per le 5000 ore, i 1000 giorni e i 5 anni vissuti insieme.

Caro Setti,
in questi ultimi mesi, durante i quali tutti siamo rimasti isolati nelle nostre case e
circondati dai nostri pensieri più profondi, ti ho pensato tanto, molto di più di quanto avrei mai potuto immaginare.
Forse è proprio vero che la lontananza accende il ricordo, perché io in questi tre mesi, in cui i miei passi non hanno potuto solcare i tuoi corridoi e i miei occhi non hanno potuto ammirare i tuoi soffitti, ho sentito una strana sensazione alla quale solo adesso, mentre ti sto scrivendo, riesco a dare un nome: mancanza.
Devo proprio ammettere che tu, Educandato Statale Emanuela Setti Carraro dalla Chiesa, mi manchi.

…avrei salutato la mia meravigliosa aula, la sala delle ballerine, il salone degli specchi, l’atrio, la statua di Napoleone, il roseto


Mi manca tutto di te: mi manca entrare nel tuo atrio alle 7:50 e rischiare di essere
investita dal trolley di qualche alunno della primaria, mi manca ammirare con stupore la camera da letto della contessa, nella quale ho avuto la fortuna di fare lezione quest’anno, mi manca la frutta dell’intervallo, mi manca la tanto odiata fila in bagno, insomma, mi manchi tu!
Se solo quel venerdì 21 Febbraio, che adesso mi sembra cosi lontano, avessi saputo che sarebbe stato il “nostro” ultimo giorno, mi sarei presa del tempo per salutarti con calma: avrei salutato la mia meravigliosa aula, la sala delle ballerine, il salone degli specchi,
l’atrio, la statua di Napoleone, il roseto, le mie vecchie aule, lo scalone, la palestra, e per ultimo avrei salutato il parco, lasciando che il vento trasportasse i miei ricordi.
Sono stati 5 anni intensi, 5 anni in cui io sono cambiata tanto e forse questo mio
cambiamento lo devo proprio a te che mi hai insegnato a ridere, a piangere, a conoscere il vero significato dell’amicizia e dello studio.
Non sai quante volte ti ho odiato in questi anni, tutte quelle mattine in cui avevo il nodo alla gola e cercavo di nascondere le lacrime mentre le pareti dei corridoi sembravano stringersi sempre più fino a soffocarmi.
Alle volte sono persino arrivata al punto di cambiare strada, ma tu eri li a tendermi la mano e farmi capire che quelle lacrime, se trattate con il giusto rispetto e il giusto tempo, possono dare vita a dei fiori meravigliosi.
Grazie per aver accolto una piccola e insicura Gaia quel Giovedì 10 Settembre 2015 e averla accompagnata fino ad oggi, aiutandola a migliorarsi giorno per giorno.
Grazie per avermi fatto incontrare e conoscere delle persone straordinarie che sono state una parte fondamentale di questo mio percorso.
Grazie per avermi permesso di fare un viaggio dall’altra parte del mondo che mi ha fatto scoprire un’inedita parte di me.
Grazie per le 5000 ore, i 1000 giorni e i 5 anni vissuti insieme.
La prossima volta che ci vedremo spero sarà in occasione del mio esame di Maturità, quest’anno ahimè diverso da come lo immaginavo, e in quel momento, allora, riusciremo a salutarci come si deve, come un allievo saluta con riconoscenza e ammirazione il suo maestro.
Grazie Setti per esser stato una Grande Scuola di Vita.
Gaia

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