“Conoscere per non restare indifferenti”
di Jiaqi Hu, 1^ Liceo Classico

Durante una lezione a scuola ci è stato raccontato il conflitto tra Israele e Palestina: non solo date e fatti, ma vite spezzate, esistenze che ogni giorno si consumano tra paura e macerie. Non era una semplice lezione: era un incontro con il dolore di chi non può scegliere, di chi non può fuggire, di chi continua a vivere mentre attorno tutto crolla.
Abbiamo ascoltato le voci di chi ha perso la casa, la famiglia, l’infanzia. Abbiamo visto immagini che non avrei mai voluto vedere: strade ridotte in polvere, scuole svuotate dalle urla dei bambini, sguardi che non conoscono più il sorriso. Non si esce illesi da certe storie. Restano dentro, scavano. E fanno capire che voltarsi dall’altra parte significa essere complici di quel silenzio che uccide due volte.
Credo che il nostro dovere, come studenti e come esseri umani, sia proprio questo: conoscere, per non lasciar morire anche la memoria. Non serve gridare slogan o scegliere fazioni: serve non smettere di provare dolore davanti al dolore degli altri. Parlare, scrivere, informarsi, condividere anche solo un pensiero: sono gesti piccoli, ma sono l’unico argine contro l’indifferenza.
Noi abbiamo il privilegio di poter studiare, di vivere in pace. Ma quel privilegio è fragile: appartiene al caso, non a un merito. È proprio per questo che non può diventare indifferenza. Chi oggi non ha voce, chi oggi piange i suoi morti, chi non ha più un futuro da immaginare, merita almeno che qualcuno lo ascolti.
Perché l’ingiustizia più grande non è solo perdere tutto: è sentirsi dimenticati.