Cara Setti… la lettera di Giulia, V Liceo Classico Europeo
Quando l’amore per lo studio è accompagnato dall’intelligenza e dalla gratitudine anche una semplice lettera di addio può diventare poesia …
Cara Setti,
Mi dispiace doverti salutare in questo modo. Per me, e per tutta la mia famiglia, sei stata e sempre rimarrai una seconda casa: sono la seconda Argento (ma non l’ultima) a completare 13 anni tra le tue mura, dalle elementari al liceo.
La fine di questo ciclo incombe e, in questi giorni, sempre più ricordi riaffiorano alla mente: dalle corse senza fiato nel giardino delle rose, alle elementari, alle ore di studio pomeridiano trascorse nel parco alle medie, senza tralasciare le infinite partite di briscola o di pallavolo dei miei lunghi intervalli liceali. Grazie a te, cara Setti, ho avuto modo di essere coinvolta in un grandissimo numero di attività che mi hanno formato: ho avuto, ad
esempio, la fortuna di partecipare a ben cinque edizioni delle Convittiadi, conoscendo così ragazzi da tutta Italia e mettendomi alla prova, sia come concorrente, sia come organizzatrice.
Quest’ultimo anno mi è stato, però, rubato: sono stata seduta tra i banchi di scuola, con gli occhi incollati al tuo soffitto affrescato, senza sapere sarebbe stata l’ultima volta.
Altrimenti, avrei mangiato in mensa con più appetito, avrei fatto una passeggiata in parco anche con il freddo di febbraio, o forse sarei andata alla ricerca dei tuoi passaggi segreti, come mi sono sempre ripromessa di fare. Tutto ciò ci è stato tolto e non ci potrà mai essere restituito. L’emergenza sanitaria che ci ha travolti all’ improvviso, mi ha tolto la gioia di salutarti come avevo immaginato: niente cena di maturità nel nostro splendido parco, niente ultimo giorno di scuola, niente concerto finale. Sicuramente tornerò a salutarti e, passeggiando tra i tuoi corridoi, penserò a quanto mi sarebbe piaciuto trascorrere anche questi ultimi mesi con te.
Mi hai cresciuta e da te ho imparato tanto, e neanche una pandemia sarà in grado di strapparmi i mille ricordi che ho tra le tue mura.
È arrivato, purtroppo, il momento di lasciarti andare. Non avrei mai pensato che il mio percorso liceale si sarebbe concluso in questo modo… per 13 anni ho percorso ogni mattina la stessa strada, attraversando lo stesso atrio… Probabilmente, non mi sono ancora resa conto, per davvero, che non ti potrò più guardare con gli stessi occhi da studentessa. Mi hai regalato enormi soddisfazioni e dolori, ma soprattutto mi hai dato modo di incontrare persone che, mi auguro, porterò con me per il resto della vita.
Con profondo affetto e gratitudine,
Giulia Argento, V Liceo Classico Europeo