All’Abbazia di Chiaravalle
Partiamo dall’inizio: il 20/11/24 siamo entrati a scuola regolarmente alle 8:00, abbiamo concluso la prima
ora e, al suono della campanella, il Professor Gardella, insieme alla Professoressa Enoizi, ci ha chiamati e
riuniti per dirigerci a Chiaravalle. Abbiamo preso due metropolitane: prima la linea rossa da San Babila e
poi, alla prima coincidenza, la linea verde fino alla stazione di Corvetto.
Una volta scesi, abbiamo camminato per un tratto in città. Girando l’angolo, però, ci siamo trovati
catapultati in un paesino sperduto di campagna, avvolto nella nebbia. Abbiamo percorso circa un
chilometro immersi nel verde più totale fino a raggiungere l’abbazia.
Il tragitto a piedi è stato piuttosto lungo e, all’andata, non molto piacevole a causa del freddo. Al ritorno,
invece, è stato molto più gradevole grazie a un sole splendente che riscaldava l’atmosfera. Durante la pausa
pranzo, verso le 14:15, abbiamo mangiato tutti insieme, scambiandoci il cibo che avevamo portato e
chiacchierando senza sosta.
Abbiamo avuto la fortuna di avere con noi, oltre al Professor Gardella, anche la Professoressa Enoizi, che a
un certo punto ha tirato fuori un pezzo di stoffa e ci ha fatto giocare a “ruba-bandiera”. Penso sia stato il
momento più divertente dell’intera gita: vedere una professoressa che, anche in un contesto scolastico, con
un gesto così semplice ha pensato a noi e ci ha fatti divertire, è stato davvero indimenticabile.
Per il resto, l’abbazia è stata molto bella e ha reso la visita davvero interessante. Ne è valsa decisamente la
pena, e ci tornerei volentieri: trascorrere del tempo con i compagni di classe fuori dall’ambiente scolastico
è un’esperienza completamente diversa.
Una studentessa della 1^ classico
Box di approfondimento:
L’Abbazia di Chiaravalle: un tesoro di storia e arte.
L’Abbazia di Chiaravalle, fondata nel 1135 dai monaci cistercensi (legati a San Bernardo di Clairvaux, grande
riformatore della Chiesa e figura centrale nella nascita dell’ordine, celebrato da Dante nel Paradiso come
guida spirituale nell’ultimo tratto del suo viaggio verso la visione di Dio), è un luogo che unisce spiritualità,
storia e bellezza artistica. Situata alle porte di Milano, è stata progettata per essere non solo un centro di
preghiera, ma anche un punto di riferimento per la bonifica e lo sviluppo della campagna milanese.
La struttura mescola lo stile romanico lombardo e il gotico francese, con la celebre “Ciribiciaccola”, il
campanile ottagonale, che spicca nel panorama. All’interno, gli affreschi di scuola giottesca raccontano una
profonda devozione e l’abilità artistica del tempo, mentre il chiostro invita al silenzio e alla riflessione.
Oggi l’abbazia è ancora abitata dai monaci e offre ai visitatori un viaggio nel passato: un luogo dove arte,
fede e natura si incontrano per lasciare un segno indelebile.
Irene Piscitello