LE BATTAGLIE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
di Liam Amendola IB Secondaria di primo grado
Durante la seconda guerra mondiale si sono svolte tantissime battaglie. Ognuna ha avuto un’importanza diversa per le sorti della guerra. Alcuni episodi però mi hanno colpito in maniera particolare e nelle prossime pagine cercherò di spiegare perché.
Le battaglie che mi hanno più colpito:
La Battaglia del forte di Eben Emael – Perché : il generale De Gaulle fece costruire una linea di fortificazioni chiamata Linea Maginot per difendere la Francia dall’aggressione tedesca. La fortezza era ritenuta da tutti inespugnabile e insuperabile, ma i tedeschi con un’abile mossa tattica riuscirono ad aggirarla attraverso il Belgio. Il forte di Eben Emael era in una posizione strategica per il controllo dei ponti necessari per far attraversare la 18° armata di fanteria. I soldati più importanti in questa battaglia furono i paracadutisti tedeschi (Fallschirmjäger) che riuscirono ad attaccare per ben due volte il forte sconfiggendo e catturando i soldati belgi.
La Battaglia di Inghilterra –
Perché: i tedeschi progettavano di invadere l’Inghilterra, ma non potevano sbarcare in forze perché le coste britanniche erano ben difese e le scogliere troppo alte e difficili da scalare. Quindi l’alto comando tedesco decise di dare il via a un massiccio attacco aereo su qualunque centro abitato senza risparmiare la popolazione civile. Gli inglesi in inferiorità numerica resistettero grazie all’abilità, all’ eroismo e al sacrificio dei piloti degli aerei Spitfire. La mia mi ha raccontato di quando sua mamma, la mia bisnonna, è stata quasi uccisa durante l’attacco di un aereo tedesco contro il suo autobus.
La battaglia di Stalingrado – Perché: nel 1942 l’armata nazista composta dai soldati tedeschi, italiani, ungheresi e rumeni cercava di invadere la Russia. Per Hitler conquistare la città di Stalingrado era fondamentale per umiliare e quindi stroncare il morale dei russi. La battaglia si combatté casa per casa, ma l’Armata Rossa che inizialmente dovette indietreggiare riuscì a resistere eroicamente e costrinse alla resa l’armata nazista.
Per sconfiggere i tedeschi furono fondamentali i carri armati T-34 e i loro equipaggi con la tattica della “manovra a tenaglia” dell’operazione Urano messa in atto da Stalin e dal generale Zukov.
La Battaglia delle Midway – Perché: dopo l’attacco di Pearl Harbour e l’entrata in guerra degli Stati Uniti l’ammiraglio Yamamoto voleva sconfiggere definitivamente la flotta americana nell’oceano Pacifico. Gli Americani erano in netta inferiorità numerica e avevano tre portaerei al largo delle isole Midway comandate dall’ammiraglio Nimitz. La battaglia aeronavale durò due giorni e alla fine fu vinta dagli americani grazie alla mira precisa degli artiglieri della marina e all’abilità e tenacia di uno stormo di aviatori che non rinunciò a cercare le portaerei Giapponesi anche se gli aerei avevano finito il carburante.
Il D-Day – lo sbarco in Normandia – perché: gli alleati progettavano l’invasione dell’Europa occupata dai nazisti. Quindi pensarono a un piano disperato e audace: sbarcare di sorpresa e in forze in Francia per sorprendere le armate di Hitler. L’impresa di americani, inglesi, canadesi e delle forze libere francesi richiese un grandissimo sacrificio, ma funzionò. Gli alleati sbarcarono e penetrarono in Francia iniziando la liberazione dell’Europa dalla morsa Nazista.
Uno dei miei film preferiti è “Il giorno più lungo”.
La Battaglia delle Ardenne – perché: Hitler era disperato perché gli alleati erano vicini alla Germania. Per questo motivo tentò un ultimo e furioso contrattacco nel mezzo della foresta delle Ardenne (in Belgio) durante l’inverno.
All’inizio i tedeschi erano in vantaggio perché il maltempo impediva all’aviazione alleata di decollare e l’artiglieria di Hitler era migliore. Dopo un bombardamento massiccio i tedeschi mandarono la fanteria (Volksgrenadier) supportata da un’intera divisione di Panzer (carri armati).
Nonostante tutto gli americani resistettero grazie anche all’abilità del generale Eisenhower e del generale Patton. Il miglioramento delle condizioni meteo permise alla fine agli aerei alleati di dare il supporto necessario bombardando i mezzi nemici.
La Battaglia del ponte di Remagen – perché: i tedeschi per impedire l’avanzata degli alleati avevano distrutto quasi tutti i ponti. Ne rimaneva uno sul Reno a Remagen. Gli americani dovevano conquistare quel ponte ad ogni costo senza distruggerlo. Le forze tedesche erano molto inferiori di numero rispetto al previsto: solo 200 per la maggior parte volontari e riservisti che non avevano mai combattuto.
Il comandante Krueger si comportò eroicamente e resistette fino alla fine in attesa dei rinforzi che non arrivarono mai. Alla fine si arrese per impedire il sacrificio dei civili e dei pochi soldati rimasti ormai sconfitti. Per questo fu fucilato dalle SS. Anche questa storia è raccontata in uno dei miei film di guerra preferiti.