Il Setti Carraro al cinquantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana con il Presidente Mattarella
Giovedì 12 dicembre, nel cinquantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, il Presidente Sergio Mattarella è venuto a Milano per ricordare il primo, gravissimo evento di sangue che colpì l’Italia nel 1969.
Piazza Fontana aprì il decennio di terrore caratterizzato da terribili attacchi terroristici, rapimenti, disordini e rapine di diversa matrice politica dei quali l’Italia fu vittima fino alla prima metà degli anni ‘80.
Il Presidente Mattarella si è recato a Palazzo Marino, dove anch’io ero presente in rappresentanza della Setti Carraro e come consigliere del progetto ConsigliaMi, e ha tenuto un bellissimo discorso al Consiglio Comunale riunito in sessione straordinaria.
La “memoria collettiva” è stata al centro del suo discorso. Dopo cinquant’anni sono chiari i colpevoli di quel terribile evento: una bomba posta all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura che esplose alle ore 16,37 del 12 dicembre 1969, causando 17 morti, tredici dei quali morti sul colpo, e 87 feriti. Una bomba, che non esplose, fu trovata anche in Piazza della Scala, mentre altre due scoppiarono a Roma, causando 16 feriti.
I colpevoli sono stati trovati, ma non hanno mai passato neanche un giorno in prigione per delle ragioni che oggi possono sembrare incredibili, ma troppo complicate per me da spiegare.
Ma torniamo al Presidente: il suo discorso è stato molto bello, semplice anche per una ragazza come me. Ha ricordato quello che è successo, e ha esaltato chi ha aiutato a risolvere il caso e infine ha condannato quei personaggi che hanno aiutato prima ad organizzare l’attentato e poi a nascondere i colpevoli.
La cosa che mi ha più colpito, leggendo i giornali per informarmi meglio, è stato il suo incontro con due persone, vedove di altre due vittime non dirette della bombe. La prima è la moglie di Giuseppe Pinelli, un anarchico, che fu arrestato subito dopo la strage e che morì, cadendo misteriosamente da una finestra della questura in Via Fatebenefratelli.
Della sua morte fu accusato ingiustamente il Commissario Luigi Calabresi, il quale fu assassinato il 17 maggio 1972 da militanti di estrema sinistra, membri di Lotta Continua. Il presidente Mattarella ha incontrato anche la vedova di Calabresi,Gemma con il figlio Mario, oggi famoso giornalista.
Credo che aver incontrato i famigliari di due vittime indirette della strage, due persone inoltre che stavano su fronti opposti, sia un segnale necessario: ricordiamoci quello che è avvenuto, che non deve mai essere dimenticato. Per i morti innocenti della bomba in banca, ma anche per coloro, come Pinelli e Calabresi, anch’essi innocenti e morti in seguito al clima non solo di terrore ma anche di confusione creato dalla strage.
Ringrazio la Professoressa Marina Rebecchi che mi ha accompagnato in questo evento così importante e significativo per la mia crescita culturale.
Bianca del Bono,
classe 3B secondaria di primo grado