ROMEO AND JULIET I ragazzi della Setti Carraro hanno interpretato l’opera di Shakespeare
L’ultima recita per i ragazzi di terza media su Romeo e Giulietta, e una parte anche in inglese!
ROMEO AND JULIET
I ragazzi della Setti Carraro hanno interpretato l’opera di Shakespeare in maniera eccellente ma con delle difficoltà in questa magnifica esperienza.
Una avventura tra l’arte del teatro e l’immaginazione degli adolescenti di 3a media, che insieme ad un artista formidabile hanno capito cos’è mettersi nei panni di alcuni dei più importanti protagonisti della letteratura mondiale. Ebbene sì, l’opera di Shakespeare ha fatto da copione ai ragazzi della secondaria di primo grado che, da bravi attori come sono, si sono cimentati in questa formidabile esperienza. Vi dirò, da attrice che sono stata qualche settimana fa, che già recitare non è una cosa da tutti i giorni, ma recitare Romeo e Giulietta, con una parte anche in inglese, di primo impatto mi sembrava impossibile. Il testo presenta diverse emozioni, ma soprattutto emozioni vissute e interpretate da ciascun personaggio in modo diverso; credo che la difficoltà per noi ragazzi sia stato capire come dovessimo immedesimarci in persone che si uccidono per amore. Per noi adolescenti l’amore è già un discorso “taboo”, doverlo recitare non è stato semplice.
Dietro le quinte, 10 minuti prima dello spettacolo, si respirava, in realtà, aria di tranquillità ma il peggio doveva ancora arrivare…
Quando Carlo ci ha presentati le nostre faccie sembravano angeliche, ma dentro di noi stavamo impazzendo, l’ansia era sovrana, ma poi abbiamo capito che l’unica cosa che dovevamo fare era dare il meglio di noi.
In realtà recitare è stato bellissimo e, se posso dire, anche liberatorio. Credo che il teatro ci abbia unito come classe ma anche come persone che per la terza volta nella loro vita si sono ritrovate a recitare con davanti un pubblico che le guardava.
Con Carlo abbiamo fatto solo sei lezioni, di cui tre con esercizi per impersonare il personaggio e altre tre per studiare e analizzare il copione. Quest’ anno abbiamo studiato, come già detto in precedenza, le emozioni puntando più che altro sulla tristezza e la rabbia. A parer mio, gli esercizi fatti per interpretare questo ruolo sono serviti a farci comprendere che non per forza la rabbia o la tristezza sono negative o generano cose negative, ma, guardandole da un altro punto di vista, possono servire nella vita.
Da attrice che ha avuto alcune battute in inglese vi dico che memorizzarle non è stato facile, ma la parte più difficile è stata la pronuncia. Provate a comprendermi: noi eravamo davanti a tutte quelle persone e provavamo a ripetere parole che 4 secoli fa Shakespeare aveva scritto. Sembra complicato, vero? Bè, sì, in effetti lo è stato ma poi siamo riusciti a cavarcela.
Per concludere vorrei ringraziare la scuola e Carlo per la grande opportunità dataci. Credo che il teatro sia una esperienza fantastica che ti cambia e ti fa crescere, inoltre immedesimarsi in altre persone ci fa anche capire il loro punto di vista.
Giulia Manganaro 3B